I l presente studio ha lo scopo di descrivere un innovativo device (casco subacqueo) utilizzato dagli operatori della Marina Militare durante le loro specifiche attività operative e di addestramento che consente di registrare e analizzare offline l’attività elettrica cerebrale e cardiaca. Esso mantiene lo scalpo perfettamente asciutto, evitando infiltrazioni d’acqua e addensamento di vapore acqueo all’interno.
Inoltre adatta automaticamente la pressione interna a quella esterna, che varia secondo la profondità, mantenendo una leggera sovrapressione. Ciò è possibile poiché la stessa aria o miscela respiratoria utilizzata dall’operatore alimenta una guarnizione e un sistema di valvole (brevettato) che si adattano alle diverse profondità. Un’altra caratteristica è uno schermo pieghevole, da utilizzare quando previsto, che, proiettando una serie randomizzata di lampi rossi visibili dall’operatore, permette di registrare i potenziali evocati luminosi cognitivi (P300). Poiché il casco è composto di due parti, una visiera e una calotta, è molto facile controllare gli elettrodi e i circuiti prima dell’immersione.
Introduzione
Le attività subacquee sono sempre più diffuse per motivi ricreativi o di lavoro. Il progredire delle conoscenze fisiologiche sul corpo umano e il progresso delle attrezzature subacquee hanno reso possibile il raggiungimento di traguardi sempre più ambiziosi e sicuri. Tra questi:
registrazioni elettroencefalografiche (EEG) a 450m e registrazioni EEG a 250m avvenute durante un’esperienzad’immersione in saturazione (1, 2).


E’ da considerare che l’immersione in profondità con apparecchi di respirazione, sia un’attività da affrontare sempre con la massima cautela e con la conoscenza delle alterazioni, indotte nel corpo umano, provochi dall’aumento della pressione esterna e, di conseguenza, dalla respirazione di aria o ossigeno a pressioni maggiori di quelle presenti in superfice.
Per questo, bisogna tener conto della tossicità sia nervosa, sia polmonare (3, 4) e della ”high pressure nervous syndrome” (HPNS) dell’O2 iperbarico (5, 6, 7).
E’ noto che, dopo un certo periodo di respirazione con aria o miscele gassose contenenti azoto a pressioni superiori a 1 bar (pressione atmosferica di superficie), quest’ultimo, presente nei gas respiratori, diffonde, distribuendosi nel sangue e nei vari tessuti, per cui si rende necessario riemergere seguendo precise tabelle di decompressione, affinché l’azoto ritorni fisicamente disciolto nel sangue e non si formino bolle, che possono essere estremamente pericolose per lo svilupparsi di embolie.
Il casco subacqueo denominato PASSOR sarebbe un’innovazione nel campo della medicina subacquea. Il Passor è indossabile da un operatore subacqueo e può eseguire esami EEG (attività elettrica cerebrale) ed. EKG (attività elettrica cardiaca) con registrazioni in immersione a diverse profondità.
E ancora…
È anche noto che, nelle immersioni, altre conseguenze nocive per l’organismo possono essere dovute alla maggior dispersione del calore nel corpo umano, nonostante la presenza d’indumenti protettivi, alla consapevolezza di trovarsi in un ambiente innaturale, che può divenire ostile, e ad altri fenomeni, ancora non completamente conosciuti, come la
narcosi prodotta proprio dall’aumento di pressione dell’azoto (8, 9).
Per raggiungere una maggior conoscenza su questi fenomeni si compiono studi sia in superficie sia in camere iperbariche.
In questi studi i parametri fisiologici più ricercati per la loro importanza sono:
- L’elettrocardiogramma (EKG)
- L’elettroencefalogramma (EEG).
L’EKG descrive potenziali bioelettrici registrati sul torace dell’ordine di millivolt. L’EEG descrive potenziali bioelettrici registrati sullo scalpo dell’ordine di microvolt.
La differenza dei voltaggi registrati rende la registrazione dell’EEG più difficoltosa rispetto alla registrazione dell’EKG; inoltre, è da considerare che i punti da cui si registrano i potenziali EEG siano molto vicini, essendo situati sullo scalpo (sono dell’ordine di meno di un centimetro), mentre i punti di registrazione dell’EKG sul torace sono più distanti e dell’ordine di più di un centimetro. Queste differenze sono state importanti nello sviluppo delle tecniche di registrazione in medicina subacquea, dove si
“dovrebbero” registrare i potenziali bioelettrici, sia sul torace, sia sullo scalpo,
immersi in un mezzo dielettrico conduttore come l’acqua, che viene a essere ancor più conduttrice se trattasi di acqua marina a causa della presenza di cloruro di sodio (NaCl).